That's my blog… Life and Linux

Linux prende possesso della Camera dei Deputati

Tux alla Camera dei DeputatiDopo la migrazione del Parlamento Francesce a Linux (kubuntu, per la precisione), anche la Camera dei Deputatidopo aver accolto anche me, ai tempi della quarta liceo – ha scelto di far entrare "Il Pinguino" dentro al cuore della Democrazia Italiana.

Come riporta La Repubblica Il 10 luglio, è stato approvato dalla Camera un piano proposto dai Deputati dell’Unione Pietro Folena e Franco Grillini affinché vengano migrati tutti i computer del Parlamento da Windows a Linux.

La migrazione comprenderà obbligatoriamente circa 3500 macchine, sia desktops che servers, di uso “pubblico”, mentre ciascun Deputato e ciascuna segreteria di partito potranno anche migrare i propri computer (privati) a sistemi operativi Liberi.

Questa scelta è stata presa per varie ragioni… Innanzi tutto permetterà un bel risparmio economico, risparmando più di 3 millioni di Euro ciascun anno (le licenze di ciascuna macchina attualmente costano in media 900€ annui), ma si tratta anche di un bel passo avanti dal punto di vista della libertà ed indipendenza tecnologica, abbandonando sistemi proprietari che contrastano con il senso della Democracy stessa.
Tuttavia non vanno tralasciati i motivi tecnici che sono sostanzialmente legati alla sicurezza del Parlamento (e quindi a quella di tutti i cittadini).

Con questa decisione Folena spera che anche le amministrazioni locali inizino una migrazione verso sistemi liberi così come la provincia di Bolzano ha già fatto con il FUSS! project (di cui ne ha parlate anche Report).

Visto l’importanza della notizia (che finalmente pare rispettare il programma di Governo – dopo diversi erroracci), ho deciso di parlarne anche qui nonostante sia spesso restio a raccontare news di massa, ma anche di scrivere un articolo in inglese che spero possiate votare su digg (o diggare, se preferite) per dare una maggiore ampiezza a questa notizia anche a livello internazionale, dopo che è stata trattata quasi in sordina anche in Italia (quando ci si potrebbe vantare…).

EDIT [12-07-2007]: in base all’articolo del The Inquirer (che pare abbia intervistato Folena) oltre al fatto che si sottolinea che il passaggio sarà automatico per tutte le ~3500 postazioni pubbliche, mentre diventerà opzionale per 630 parlamentari (diventando così una delle migrazioni più imponenti in ambito amministrativo), si afferma che dal prossimo Settembre ed in circa 2 anni di switching, il Parlamento passerà a SuSE Linux e oggi [13-07-2007] Folena spiega brevemente che tale decisione è dovuta al fatto che la Camera aveva già un contratto con Novell e sfruttandolo anche per la migrazione si ridurrebbero anche i problemi ad essa collegati (mhmhm…).
Per un amante di Ubuntu come me non è esattamente la scelta migliore, ma anche se Novell ha fatto un patto con il Diavolo (leggasi Micro$oft) usa comunque il “nostro” kernel 😛

Digg!
Grazie per aver votato questa notizia su Digg!

Compiz Fusion AMD-64 Ubuntu Repository

Compiz Fusion AMD 64 repositoryPrima della pubblicazione del MakeFusionDebs ho ricevuto davvero molte richieste dei pacchetti sorgenti per crearsi i pacchetti per la propria distribuzione ed architettura, successivamente mi ha fatto molto piacere vedere che in tantissimi si sono messi a creare pacchetti fatti in casa con il mio script ed ancora di più veder nascere repository per Debian Sid che lo sfruttano.

Ciò nonostante, le richieste di un vero e proprio repository per Ubuntu a 64bit (parallelo a quello per i386) da parte del popolo di utilizzatori di architetture AMD-64, non è mai cessato e visto che nessuno si faceva avanti con un proprio spazio, ho accettato la collaborazione di Bernardo Bandos che da oggi in poi mi invierà i pacchetti di Compiz Fusion compilati per i processori a 64bit che io inserirò nel nuovo repository eyecandy per amd64!

Per aggiungere il repository alla vostra lista, editate – con permessi di amministrazione (sudo) – il file /etc/apt/sources.list, aggiungendovi quanto segue:

# Treviño’s Ubuntu Deisty EyeCandy Repository (GPG key: 81836EBF)
# Many eyecandy 3D apps: Beryl, Compiz, Fusion, AWN and kiba-dock
# built by jbs using latest available (working) sources from git/svn/cvs…
deb http://download.tuxfamily.org/3v1deb feisty eyecandy-amd64
deb-src http://download.tuxfamily.org/3v1deb feisty eyecandy
-amd64

Quindi, date la fiducia alla mia chiave GPG pubblica con:

wget http://download.tuxfamily.org/3v1deb/DD800CD9.gpg -O- | sudo apt-key add –

Una volta fatto questo, per installare il tutto (e correggere eventuali problemi) valgono le stesse identiche indicazioni date per Compiz, CompizConfig e Compiz Fusion per i386.

Per ulteriori informazioni sull’installazione e l’ottimizzazione di Compiz Fusion, consultate il wiki italiano di Ubuntu che ho aggiornato anche con questi ultimi dettagli.

Compiz Fusion inizia a parlare Italiano: Aiutiamolo!

Compiz Fusion Italian LogoCome avranno visto gli utilizzatori dei miei pacchetti o del mio script impacchettatore, da qualche giorno sia CompizConfig Settings Manager che i plugin di Fusion supportano l’internazionalizzazione (i18n).
Io, già da qualche giorno, ho ritirato fuori il mio vecchio mestiere da traduttore, e mi sono messo a tradurre CCSM (lavoro relativamente breve), ma quando è arrivato il momento dei Plugin di Compiz Fusion mi sono reso conto che non potevo fare da solo visto che ci troviamo davanti a quasi 500 stringhe (tra l’altro spesso molto tecniche), da rendere appetibili per gli utenti italiani…

Mi è quindi sembrato ovvio rivolgere questa chiamata ai miei amati lettori ed in generale a chiunque voglia aiutare questo nuovo progetto ed abbia una sufficiente conoscenza dell’inglese (e di Compiz)…
Già poche persone volenterose dovrebbero essere in grado di rendere questo lavoro piuttosto rapido ma sopratutto efficace. Quindi collaborate!

Per quanti di voi si fossero avvicinati solo ora alla traduzione di software in ambienti liberi, ci sono degli strumenti ormai considerati standard che fanno capo a gettext rendendo questo processo molto semplice ed intuitivo (oltre che assistito) sia per gli sviluppatori che per i traduttori.
Dal vostro/nostro punto di vista (di traduttore, ndr) vi basterà usare tool come kbabel (se utenti KDE), gtranslator (se utenti GNOME), poEdit (se indipendenti) o un semplice editor di testo (se siete utenti duri e puri) per modificare il file *.po che di fatto risulta essere il nostro dizionario particolare (maggiori informazionisezione italiana del Translator Project).

Ora che vi ho elencato un po’ di risorse per modificare i file PO, guardiamo come ottenere e di lavorare sul file di traduzione italiano di Compiz Fusion… Per farlo ci sono due modi:

  1. Scaricate e salvate il file it.po (il link punta sempre all’ultima versione) e iniziate a tradurlo con il tool che preferite, quindi salvate tutto ed inviatemi il file it.po risultante dal vostro lavoro.
    Riscaricate il file ogni volta che ci rilavorate per evitare di perdervi nuove traduzioni…
  2. Usando il GIT, date i seguenti comandi:
          git-clone git://anongit.opencompositing.org/fusion/i18n
    Quindi traducete usando il vostro tool preferito (con cui dovrete aprire il file in i18n/po/it.po), quindi eseguite (dentro alla cartella i18n):
          git-diff-files -p > /tmp/it-po.patch
    Speditemi il file /tmp/it-po.patch e nel caso vogliate ritradurre date il comando sotto per aggiornare i files (dentro alla cartella i18n):
          git-diff-files -p | patch -Rp1 && git-pull

  3. Installare Gobby, accedere al server obby.opencompositing.org porta 6523, la password è cfteam e traducete direttamente online editando il file it.po!

Siccome io e pochi altri abbiamo la possibilità di modificare il repository git i18n di Fusion, e non essendo stata creata ancora né una mailing-list né un vero e proprio gruppo di lavoro per le traduzioni, l’unico modo per rendere effettivo quanto avete italianizzato – come già detto – è quello di inviarmi il vostro it.po (o la patch generata) affinché io inserisca tutto in git…

Sperando che si uniscano quante più persone possibili a questo appello, prego chiunque ci lavori sopra, di non tradurre subito la prima stringa disponibile (per evitare di fare il lavoro doppio), ma di andare un po’ a caso :P. Magari potreste inserire qui tra i commenti quanto state facendo così da evitare inutili sovrapposizioni.
Resta comunque il fatto che prima mi inviate il file tradotto, e prima io posso inserirlo in git così da facilitare il lavoro di tutti.

A presto (attendendo i vostri it.po) ^_^… 


EDIT [19-09-2007]: è tempo di fare un resoconto di quanto è stato fatto fino ad adesso.

Hanno contribuito (fin’ora):

Da qualche settimana il maintainer ufficiale della traduzione italiana è Milo Casagrande, fate riferimento a lui per ogni cosa inerente l’i18n di Compiz e Compiz Fusion.

Impacchettare Compiz Fusion GIT con MakeFusionDebs

Make-Compiz-Fusion-ScriptCi siamo! Come avevo anticipato nel post precedente, mi sono messo di buzzo buono, ed ho terminato il lo script dinamico per impacchettare Compiz e Compiz Fusion direttamente da GIT.
Infatti, già quando iniziai ad impacchettare Beryl-SVN, come presupposto iniziale mi scrissi uno script che chiamavo rudimentalmentemakedebs‘ che mi permetteva di fare tutto il lavoro senza troppo sforzo e, sopratutto, senza necessità di una grossa manutenzione
Col breve passaggio di Beryl da SVN a GIT, aggiornai lo script per funzionare anche con il Software di Controllo delle Versioni Distribuito di Torvalds (= git) e con l’arrivo di CompComm (poi Compiz Fusion) l’ho aggiornato ulteriormente…

Il maggior problema di Compiz Fusion è il fatto che non vengono distribuite delle cartelle debian, di default che consentono la realizzazione dei pacchetti, per tanto (com era già avvenuto anche per alcune parti di Beryl e come succede quasi sempre per gli altri pacchetti che produco) le ho dovute fare io, praticamente da 0…
Avendo ricevuto l’accesso in scrittura al GIT di OpenCompositing qualche settimana fa, ho deciso che il nuovo sistema sarebbe stato molto più git-based.

Con un po’ di ritardo, stasera ho inserito in GIT tutte le cartelle debian necessarie alla creazione di pacchetti .deb, quindi dopo diversi aggiornamenti, ho inserito anche il nuovo makefusiondebs che vi permetterà di compilare e pachettizzare tutto!

Le modifiche rispetto alla versione precedente sono:

  • Autoupdate (lo script si auto-aggiorna all’avvio)
  • Supporto ad un file di configurazione (makefusiondebs-options)
  • Supporto per le patch debian (sistema quilt)
  • Controllo dell’ABIVERSION dei plugin (permette la ricompilazione automatica)
  • La versione di base ora viene letta anche dal configure.ac
  • Supporto per il prefisso delle versioni debian (#:versione)
  • Corretta la rimozione dei suffissi debian alla versione
  • Possibilità di definire il nome delle cartelle in cui salvare i dati
  • Spostamento dei vecchi deb basato anche sul pacchetto sorgente
  • Le cartelle debian utente, ora hanno priorità su quelle scaricate
  • Codice ripulito
  • Altre correzioni sparse che non ricordo 🙂

Per avere tutto questo, dopo che avete ripulito il vostro sistema dalle installazioni di compiz in /usr/local (soprattutto rimuovendo i file /usr/local/lib/pkgconfig/compiz*.pc), vi basterà dare i seguenti comandi:

git-clone git://anongit.opencompositing.org/users/3v1n0/compiz-fusion-debian-builder
cd compiz-fusion-debian-builder
./makefusiondebs

A questo punto lo script tenterà prima di aggiornare sé stesso (ed in caso positivo di riavviarsi), se non impostato diversamente (vedi sotto), e poi scaricare (o aggiornare) tutte le sezioni del GIT definiti (che comprendono sia compiz-fusion-debian che compiz-wrapper – tra l’altro quest’ultimo è stato integrato in questi giorni proprio nei pacchetti di Ubuntu Gutsy!!) nelle opzioni…

Ho parlato di opzioni, sì, perché essendo l’autoaggiornamento basato su GIT, per evitare problemi col passare del tempo, ho deciso di dare la possibilità di definire le proprie impostazioni in un file parallelo, impostato di default a makefusiondebs-options, che potrete editare (mantenendo la sintassi bash) per personalizzare l’impacchettamento (piuttosto che toccando lo script stesso, per cui semmai inviatemi delle patch, ma che è meglio non modificare direttamente!).

Infine, un accenno ai parametri accettati dallo script:

./makefusiondebs                 # esegue tutti i passaggi (aggiorna ed impacchetta)
./makefusiondebs update          # esegue solo l’aggiornamento dei pacchetti
./makefusiondebs build           # impacchetta solo ciò che serve
./makefusiondebs <item>          # impacchetta solo <item> (se necessario)
./makefusiondebs rebuild <item>  # forza la ricompilazione di <item>
./makefusiondebs repack <item>   # forza il rimpacchettamento di <item>

Adesso se non potete o non volete usare i miei deb di Compiz, sarà possibile e molto facile creare pacchetti anche per tutte le distribuzioni (basate su debian) e tutte le architetture; se vi dovesse servire hosting per i vostri pacchetti – per un eventuale repository – contattatemi pure

Maggiori informazioni le troverete sicuramente in questo thread di OpenCompositing.

Bye ^_^ 

Bombardamento Mediatico da Compiz Fusion

Compiz-Fusion_test_logoA quasi una settimana dall’ufficializzazione del repository di Compiz Fusion, sembra proprio che il mondo se ne sia accorto… Infatti, a parte alcuni piccoli problemi riportati (e per lo più corretti) tra i commenti degli articoli di questo blog (dovuti soprattutto a dei bug di GNOME [nel caso dello splash eterno] od alla mancata rimozione di vecchi files [Segmentation fault o decorazioni mancanti]), pare che Fusion stia già conquistando il mondo Ubuntu e non solo…

Grazie a tutti quelli che mi seguono qui e nei forum internazionali, tutta questa foga si è riversata anche su di me e su quanto ho prodotto, venendo citato (ma non sempre linkato :() praticamente in ogni wiki, blog e forum in cui si parli di Ubuntu e Compiz Fusion facendo superare al repository, in poche ore, i 50’000 hit giornalieri (mentre il traffico è ancora lontano al record di 700Gb/mese di Febbraio rimanendo sotto i 400Gb/mese).
Come potete immaginare la cosa mi rende molto felice e non fa altro che stimolarmi a continuare e migliorare questa mia attività (se poi volete fare di più il pulsantino PayPal è tanto che se ne sta, tutto solo, nella sidebar di destra :P).

Tanto per farvi presente cosa intendo e per fissare nel DB dei risultati in un certo senso storici (ottenuti senza che mi impegnassi troppo direttamente nel segnalare la cosa e che hanno messo anche mezzo Tuxfamilyche ringrazio sempre – sotto sforzo), vi elenco i risultati che reputo più importanti:

Mi sembra di non aver dimenticato altro, ma già così mi pare un ottimo risultato… Mi scuso se non elenco tutti gli altri, ma capirete che non è possibile 🙂

Una richiesta che ricevo molto spesso in questi giorni, sono i sorgenti dei pacchetti deb, utili per gli utilizzatori di altre distribuzioni debian-based e/o altre architetture, bene… Nel tempo libero, tra una patch e l’altra, sto ultimando un sistema di impacchettamento dinamico (ossia che si auto-aggiorna da git) che renderà tutto molto semplice per tutti quelli che vogliono farsi dei pacchetti in casa. Ammetto di aver rallentato un po’ il suo sviluppo per dedicarmi ad altre cose, ma spero di terminare il tutto entro pochi giorni

Da CompComm a Compiz Fusion in formato .deb!

Compiz-Fusion-logo-testDopo il fallimentare sondaggio sul futuro nome di CompComm ed i flame che si erano scatenati in Mailing list per defnire quali nomi dovesero essere usati e chi li dovesse votare (e in che modo), immaginavo di dover continuare per (molte) altre settimane a dover buttare degli archivi .tar.gz nella cartella compiz-compcomm-name-in-progress della sezione xtra-debs del mio repository per tuti quegli impavidi che nei vari forum facevano di tutto per l’ultima versione del plugin firepaint 😀 e degli altri plugin rilasciati dai ragazzi di OpenCompositing, fin’ora innominabili.

E invece… Beh, finalmente quei ragazzacci si sono messi daccordo ed hanno annunciato il nuovo nome in Compiz Fusion! Personalmente non mi dispiace, ma considerando quanto l’abbiamo atteso mi andava bene (quasi) qualsiasi cosa… 😀

Ma veniamo al dunque, come promesso, non appena ci sarebbe stato il nuovo nome, i pacchetti sarebbero finiti nel repository ed infatti dopo aver messo il mio repostory Compiz-GIT e (opzionale) CompizConfig per installare i plugin che una volta erano di beryl e che adesso saranno di fusion, date il seguente comando:

sudo apt-get install compiz-fusion-*

Con il comando indicato verranno installati (ad oggi) i seguenti pacchetti:

  • compiz-fusion-plugins-main – contiene i pacchetti sviluppati attivamente
  • compiz-fusion-plugins-extra – contiene i pacchetti di minore importanza (come funzionalità)
  • compiz-fusion-plugins-unsupported – contiene i pacchetti fatti (in passato) da autori esterni agli sviluppatori ufficiali e quindi non più sviluppati attivamente.
  • compiz-fusion-plugins-unofficial – contiene i pacchetti non ufficiali e pertanto non supportati

Per adesso i plugin disponibili sono: animation, expo, imgjpeg, neg, opacify, put, resizeinfo, ring, scaleaddon, snap, text, thumbnail, vpswitch, wall, winrules, addhelper, bench, crashhandler, cubereflex, extrawm, fadedesktop, firepaint, group, mblur, reflex, showdesktop, splash, trailfocus, fakeargb, snow, tile.
Presto ne arriveranno anche altri, come widget, mousegesture, flash, screensaver (presenti ora nel pacchetto unofficial)…
Mentre vi consiglio di vedere questo video per godervi tutte le funzionalità.

Per gli sviluppi futuri e ulteriori news (di poco conto), vi consiglio di seguire questo thread "ufficiale".

Nel frattempo, se ci sapete fare con inkscape, e pennelli virtuali, potete partecipare all’Artwork Contest che sta già sta dando i suoi frutti come avrete visto in cima a questo post ;).

Configurare Compiz in scioltezza con CompizConfig!

CompizConfig LogoCome preannunciatovi nel post precedente, parliamo un po’ di nuovi sistemi di configurazione per Compiz sorti all’ombra di OpenCompositing.org… Come saprete compiz, fin dagli esordi, funzionava sfruttando il sistema di configurazione principe di GNOME: GConf, e questo elemento fu uno dei principali motivi di proteste da parte della comunità (spcialmente, quella non-gnome, ovviamente) e quindi della nascita di progetti paralleli (fork) quali compiz-quinn, prima e Beryl poi.

Con un certo ritardo (si sa, DavidR non è per i workaround… :P) fu stravolto il sistema utilizzato  fin dagli esordi, inserendo la possibilità di usare plugin diversi per il salvataggio delle opzioni e Mike mikedee Dransfield creò un plugin "ini" che permette il salvataggio della configurazione in dei files (ciascuno per plugin) in ~/.compiz/options. Tuttavia, il ritardo dell’aggiornamento rispetto a Beryl che già aveva i suoi configuratori ed il sistema poco friendly di gestione non resero questo cambiamento troppo apprezzato…

Tutto il resto è storia recente, con il porting da libberylsettings (il fiore all’occhiello di Beryl) a libccs adesso rinominata in libcompizconfig di cui ho spiegato il suo funzionamento in questo articolo che è fondamentalmente sempre valido a parte il fatto che la libreria ha cambiato nome e che adesso il backend gconf usa gli stessi parametri del plugin standard di compiz (per il plugin ini verrà fatta la stessa cosa presto).

Nonostante i flames che ci sono stati nella Mailing list di CompComm riguardo l’approccio usato da questo sistema (alcuni validi, altri un po’ meno) portati avanti più che altro da mikedee e RYX (entrambi "ex" compiz-extra), la discussione è proseguita con un ritmo serrato e attualmente pare essersi placata sia perché si è deciso di mantenere una linea che rimanga sempre fedele ai plugin standard di configurazione di Compiz, sia perché fino ad oggi non esiste sistema migliore che permetta sia la configurazione, che la gestione dei conflitti sia in modalità online, che offline (ossia, con sia con compiz avviato che no).

Andiamo quindi ad installare CompizConfig; prerequisito a tutto ciò è l’installazione di Compiz-git dal mio repostory eyecandy (come era stato indicato anche tra i commenti del primpo post su CompComm), dopo di che vi basterà fare:

sudo apt-get install compizconfig-settings-manager

Questo, fondamentalmente, farà tutto il necessario per avere le librerie libcompizconfig, il plugin ccp (che funge da tramite per compiz) ed il configuratore CompizConfig Settings Manager (e relative librerie in python), tuttavia sappiate che per aver un sistema funzionante usando la configuazione di CompizConfig, vi basterebbe il solo pacchetto compizconfig-plugin libcompizconfig0 (ma ovviamente sareste senza interfacce).
Altri pacchetti che definirei opzionali, sono:

libcompizconfig-backend-gconf    # backend per salvare i dati attraverso gconf (GNOME)
libcompizconfig-backend-kconfig  # backend per salvare i dati attraverso kconfig (KDE)
python-compizconfig              # bindings in python per l’accesso a libcompizconfig
compizconfig-settings-legacy     # settings manager "obsoleto" scritto in C e GTK+

Per usare compiz con questo sistema di configurazione, se usate i miei pacchetti o il mio wrapper (per come è stato impostato quest’ultimo), vi basta dare il classico comando

compiz –replace                 # corrisponde a dare ‘compiz –replace ccp’

Presupponendo che avrete installato il settings manager principale, ecco cosa vi apparirà lanciando ccsm:

CompizConfig Settings Manager
CompizConfig Settings Manager – Compiz Configurator

Ci tengo a sottolineare, di nuovo, che tutto questo è indipendente dall’uso o meno dei plugin di Compiz Fusion (ex CompComm).

A presto! 

Ubuntu Compiz-GIT Repository

Compiz GIT RepositoryHo aspettato qualche giorno per ufficializzare questa notizia, che seppur fosse ormai nota nei forum internazionali e nazionali, ho preferito non annunciare qui finché tutto non fosse funzionante al meglio e compatibile con i pacchetti che saranno presenti in Ubuntu Gutsy
Adesso, però posso dirlo a chiare lettere: Compiz – git è stato aggiunto al mio repository eyecandy!

Siccome, come è ben noto, David Raveman (DavidR) e gli sviluppatori che gli sono più vicini sono sempre molto cauti nel modificare il codice del core e dei plugin di base, posso dirvi senza problemi che queste build, seppur siano compilate con codice in fase di sviluppo, sono e (presumo) saranno sempre stabili e funzionanti.

Per aggiungere il repository alla vostra lista, editate – con permessi di amministrazione (sudo) – il file /etc/apt/sources.list, aggiungendovi quanto segue [EDIT qua per AMD-64]:

# Treviño’s Ubuntu Deisty EyeCandy Repository (GPG key: 81836EBF)
# Many eyecandy 3D apps: Beryl, Compiz, Fusion, AWN and kiba-dock
# built using latest available (working) sources from git/svn/cvs…
deb http://download.tuxfamily.org/3v1deb feisty eyecandy
deb-src http://download.tuxfamily.org/3v1deb feisty eyecandy

 Se non l’avete già fatto, date la fiducia alla mia chiave GPG pubblica con:

wget http://download.tuxfamily.org/3v1deb/DD800CD9.gpg -O- | sudo apt-key add –

Quindi potete aggiornare il vostro sistema stando attenti che i pacchetti compiz, compiz-core, compiz-plugins e libdecoration0 (e relativi) vengano aggiornati/installati (ci sta che la prima volta ci voglia un sudo apt-get dist-upgrade).
Per gli utenti GNOME ricordo di installare anche il pacchetto compiz-gnome, mentre per quelli KDE il pacchetto compiz-kde; gli altri (Xfce & co.), invece dovranno installare un decorator alternativo (come emerald) se non vogliono installarsi dipendenze collegate ad altri desktop (in attesa che la mia patch venga accettata :P).

A questo punto non vi resta che avviare Compiz, e nella maggior parte dei casi il basterà il comando (che potrete aggiungere tra i programmi da avviare all’inizio della sessione):

compiz –replace

Tuttavia, per poter avviare Compiz correttamente in qualsiasi configurazione hardware/software supportata ho inserito un wrapper (basato principalmente sul codice del compiz-manager di Kristian Lyngstøl) in /usr/bin/compiz che di fatto esegue il binario vero e proprio (/usr/bin/compiz.real) con le impostazioni più adatte alla vostra situazione. Questo script, nominato Compiz-Wrapper (che è disponibile nel git di opencompositing.org cui ho avuto accesso qualche giorno fa) oltre a quanto fa in automatico, permette sia di passare i parametri "standard" di Compiz (che ottenete con compiz –help), sia alcune operazioni avanzate che potete vedere usando il comando

compiz -h

Ulteriori esempi del suo uso li potete trovare in questo thread; è tutto piuttosto semplice per l’uso normale, ma permette anche operazioni più avanzate :)…

Per quanto riguarda la configurazione di Compiz, installando solo quanto sopra indicato (ossia solo pacchetti provenienti dagli sviluppatori di freedesktop.org) e lanciando compiz con il "comando di base", vi consentirà di usare la piattaforma gconf a quanti hanno installato compiz-gnome (sempre se non definite altro da riga di comando…), mentre semplici files di testo (usando plugin ini) per tutti gli altri e tutto questo non è sicuramente il massimo dal punto di vista della configurabilità da parte dell’utente (entrambi i sistemi sono tutt’altro che friendly da settare), ma per fortuna c’è altro…

Notate che a volte, le vostre vecchie configurazioni o vecchi plugin salvati nel profilo in $HOME possono dare fastidio, quindi eseguite i comandi seguenti per le operazioni indicate a fianco:

rm -rf ~/.gconf/apps/compiz    # rimuove le impostazioni di compiz salvate da gconf
rm -rf ~/.compiz/options      
# rimuove le impostazioni salvate dal plugin ini
rm -rf ~/.compiz/{metadata,plugins}
# rimuove i vecchi plugin installati
rm -f /usr/local/bin/compiz   
# rimuove eventuali vecchi script di avvio
rm -rf /usr/local/lib/{compiz,libdecoration}*
# rimuove i vecchi plugin e librerie

In questo post non ho voluto menzionare in modo esplicito sistemi che, suppongo, diventeranno lo standard per configurare Compiz, ma siccome per adesso non fanno parte del progetto ufficiale (e penso rimarranno sempre un’ala esterna) ho preferito indicare qui solo come ottenere la vostra copia "pura" di compiz 😉

PS: Se avete qualsiasi problema di avvio di Compiz, incollatemi, col pastebin, l’output restituito da compiz –replace -v

CompComm, il desktop fiammante!

CompComm Firepaint - Scrivi nello schermo col... Fuoco!!Beh, ve l’avevo promesso nel post precedente (sì, postato poco tempo fa, ma in produzione da settimane) ed adesso eccovi qualche novità che riguarda CompComm: il progetto di OpenCompositing che mira alla creazione di tool e plugin di terze parti per facilitare e rendere l’esperienza degli utenti di Compiz sempre più eccitante (ed «à la Beryl»)!

In questi mesi di sviluppo, ci sono state ovviamente molte modifiche che seppur non siano ancora state raccolte in una prima release di preview (e, ripeto, non ci sia ancora un nome), sono ormai usabili da diverse settimane, e queste includono, oltre al porting di quelli preesistenti, alcuni nuovi plugin e, come avrete capito dal post precedente, un nuovo sistema di configurazione (ben più comodo di gconf o dei file ini ufficialmente supportati da compiz).

Ma partiamo con ordine: il Nome. Purtroppo, come molte volte capita nel mondo FOSS, spesso ci si fa la “guerra” per le cavolate, ed il nome da dare al progetto di OpenCompositing.org pare esserne proprio un esempio. Ad ogni modo dopo aver rotto le scatole per settimane agli sviluppatori presenti nel canale #opencompositing-dev (freenode), finalmente siamo giunti a questo thread, in cui si spera di giungere finalmente ad una soluzione (che come capirete dopo, non è poi così ininfluente…). CompComm onestamente non mi pare un gran nome, meglio CoCo, ma anche altri nomi come Coral che venne proposto qualche mese fa, non sono male…
Insomma, prego anche a voi di partecipare alla discussione in modo produttivo!

Ovviamente i nostri amici sviluppatori, dopo aver reso funzionanti i plugin di Beryl su Compiz (anche grazie al lavoro di compiz-extra che ha pensato ad aggiornare i propri), non hanno perso tempo a creare Nuovi plugin, alcuni utili, altri un “po’” meno:

  • firepaint: quello che avrete visto in cima a questo post; sicuramente utilissimo! (volete mettere che effetto fa scrivere «Non Toccare» col fuoco?!) 😀
  • resizeinfo: mostra le dimensioni attuali di una finestra durante il suo ridimensionamento come fa metacity, questo direi che è abbastanza comodo e ne potete vedere un esempio.
  • compiz-scheme: un plugin molto potente che permette di programmare il nostro composite manager definendo diverse azioni in base ad uno script definito con una sintassi particolare [ancora in fase di sviluppo]
  • sreencasting: permette di fare dei video dei vostri desktop 3d in modo più semplice (simile a beryl-vidcap nell’idea, ma diverso nell’implementazione visto che non usa più seom) [ancora in fase di sviluppo].

Infine, passiamo alla vera chicca prodotta in questo periodo dai ragazzi di OpenCompositing: CCS! Come si può “intuire” CCS è un acronimo per «Compiz Configuration System» e più o meno deriva da quanto era stato creato per beryl con libberylsettings, ossia un sistema che permetta di configurare compiz in modo semplice usando dei sistemi di salvataggio diversi in base all’ambiente utilizzato.

In pratica, Compiz è strutturato in modo tale da usare i plugin quasi per tutto, compresa la sua configurazione; possono essere scritti plugin per impostare il composite manager usando qualsiasi sistema di configurazione esistente, ma allo stato attuale esiste solo il supporto per gconf e per dei file di testo (ini) per cui l’unico modo di configurare il tutto con un tool "punta-e-clicca" è quello di usare gconf-editor che oltre ad essere marcatamente per GNOME, non è sicuramente il massimo come intuitività e comodità d’uso (esistono anche altri software, ma di fatto sfruttano gconf per leggere e scrivere le opzioni, e non dialogando direttamente con i plugin non si "auto-aggiornano").
È stato quindi creato un nuovo plugin (ccpCompiz Configuration Plugin) che ha il compito di fare da “mediatore” tra compiz ed una nuova libreria, libccs, che compiz chiamerà per leggere le impostazioni definite dall’utente, mentre dei tool esterni la utilizzeranno sia per leggere i parmetri definibili di compiz (e quindi per "disegnarsi"), sia per impostare compiz stesso. Sarà quindi libccs che penserà a scrivere e leggere le impostazioni usando il backend scelto/installato (per adesso sono supportati sia i file ini, che i file di configurazione di KDE, che gconf); un primo esempio dell’uso di libccs l’avrete visto nel primo “configuratore” sviluppato in C (e molto simile al primo beryl-settings) per compiz + ccp: ccs-settings

Anche in questo caso (come per beryl) è stato creato un binding in python per libccs, così che sia possibile scrivere applicazioni python che abbiano accesso a tale libreria e da ciò, come era prevedibile, è nato un nuovo tool (sviluppato sopratutto da QuinnStorm) che si basa sia su beryl-settings-manager (come codice) che sull’ormai obsoleto ma tanto apprezzato Compiz-Settings (come interfaccia, a sua volta basata sullo GNOME Control Center); il suo nome è Compiz Configuration System Manager, vale a dire ccsm:


Mi pare un buon lavoro, no?! 🙂

Anche se fondamentalmente, dal punto di vista dell’utente si tratta solo di lanciare "compiz –replace ccp" invece che "compiz –replace gconf" (o ini), il sistema è abbastanza complesso ma allo stesso tempo potente, mi pareva quindi giusto spiegarlo un pochino…
È sottinteso in questo discorso, che se uno vorrà continuare ad usare il sistema standard di compiz "puro e duro" (e mi immagino già chi lo farà 🙄 :D), ovviamente dovrà continuare ad usare il precedente plugin di configurazione che potrà comunque convivere con quello fornito da CompComm (basta lanciare quello prescelto all’avvio di compiz). Per tanto, CompComm è un Add-on per Compiz, non più una MOD/Patch.

Ad ogni modo, anche se questo sistema lo apprezzo per molti versi (sia a livello di implementazione che di usabilità), tuttavia secondo me è stato commesso un errore (ovviamente riparabile, s’intende… E l’ho già detto anche agli sviluppatori) nel non mantenere questo sistema compatibile con quelli attualmente presenti in Compiz: ini e gconf; voglio dire, seppur anche questo sistema salvi le impostazioni in entrambi i supporti, usa delle variabili e dei metodi diversi, quindi risulta impossibile usare i settaggi passando da un sistema di configurazione all’altro…

Aggiungo poi [EDIT del 28-05-2007, ore 20:15] che, oltre ai vari script per compilare ed avviare Compiz con i giusti parametri, è in cantiere anche una sorta di beryl-manager, ossia un tool che si avvia nella tray del sistema e che permette di avviare e configurare al volo Compiz; attualmente il nome (provvisorio?) è Compiz Icon ed è stato inserito oggi in GIT); ecco a voi uno screenshot della situazione attuale, mentre questo è il thread di riferimento.

Se volete provare tutto questo, già nelle vostre ubuntu-box potete usare i pacchetti DI PROVA che ho creato in questi giorni mettendoli in un archivio (in attesa di un repository) disponibile su OpenCompositing; usatelo solo se sapete quello che fate, visto che è tutto ancora in produzione
Sappiate, infatti, che tutto questo verrà presto inserito (appena si avrà un nome ufficiale – ecco che a qualcosa serve), insieme a compiz-git (che in realtà potrei già inserire…), nel mio repository eyecandy . 😉

Ciao!
 

Da compiz a beryl, di nuovo a compiz… E poi?

Compiz e Beryl uniti nei loghi! Normalmente, come avrete notato, seppur segua da vicinissimo le vicende dei desktop 3D (stando anche sempre a contatto con gli sviluppatori) non posto molte notizie che li riguardano, visto che di solito in poco tempo rimbalzano nella blogosfera, preferisco magari rendere disponibili queste novità a tutti in formato .deb :P, ma ultimamente, dopo la fusione tra Compiz e Beryl tutto sembra essersi fermato… Ma ve lo dico subito, non è così!

Facendo un passo indietro e nel tentativo di rendere pieno il senso del titolo, facciamo una mini-storia fino ai tempi non lontani in cui Beryl era un progetto vivo: il mio primo composite manager è stato xcompmgr (che esiste già dal 2004) anche se a causa di problemi di supporto hardware l’esperienza finì molto brevemente; poi grazie all’avvento di Xgl, il serverone 3D, passai al primo composite con la "C" maiuscola: Compiz :P, ma – come molti sanno – dopo il rilascio del codice da parte di Novel, per diversi mesi il suo sviluppo sembrava essersi interrotto, fu così che in seno alla comunità Ubuntu, e ad opera di QuinnStorm, nacque Compiz-Quinn ossia una versione modificata di compiz che risolveva diversi problemi ed aggiungeva alcune funzionalità; la comunità si spostò quindi in massa a questa nuova versione patchata che poi col tempo assunse sempre più una sua fisionomia fino ad essere “costretta” al fork; magari più per incomprensioni che per motivi reali, però l’incapacità di parlarsi portò ad una divisione tra Compiz di freedesktop e Beryl; la mia scelta fu in beryl, anche perché nella sua fase iniziale la comunità era davvero parte integrante dello sviluppo come in pochi altri progetti; come ebbi a dire in altri post: «ti faceva sentire importante e vivo nello sviluppo».

Tuttavia, questa divisione ha dato origine a due cose: una positiva, l’altra meno… Ossia, il fork ha dato slancio al “gruppo” di freedesktop (= David Raveman) che ha riniziato a mettere le mani seriamente sul codice di compiz e, come altra conseguenza, sono nati anche i flame che tutti conosciamo e che se da una parte dimostrano che la comunità è viva più che mai, dall’altra ritengo che si siano spinti davvero troppo oltre.

Ad ogni modo, quando ormai i due progetti sembravano essere sempre più lontani tra di loro (a livello "ideologico", s’intende…), la ragionevolezza ha preso il sopravvento e si è deciso da una parte di aprirsi un po’ di più (compiz), mentre dall’altra si è rinunciato alla propria indipendenza ed a diverse righe di codice, magari ben condito di hack, ma quantomai funzionante e facile da gestire (beryl) per arrivare ad un progetto comune, sviluppato però da due reparti principali:

  • Compiz, quello vero, ha il compito di progettare ed implementare il codice del core e di alcuni plugin di base che già garantiscono il perfetto funzionamento del composite manager (anche se limitato in funzionalità e facilità di configurazione); il tutto in un team abbastanza ristretto e composto dai migliori sviluppatori del campo capitanati da David Raveman.
  • OpenCompositing / CompComm / CoCo / ??? (c’è già quasi tutto, tranne che un nome ufficiale) ha il compito di creare una comunità attiva nel supporto, la configurazione e lo sviluppo che riunisca gli sviluppatori (e gli utenti) più sfarfalloni di Beryl e Compiz-extra per produrre plugin aggiuntivi ed un sistema di installazione, avvio e  configurazione a prova di niubbo usando però come base sempre e solo il core ufficiale di Compiz per cui questi tool sono solo un aggiunta tutt’altro che indispensabile.

Fin qui, niente di nuovo (a parte i nomi provvisori) visto che sostanzialmente ho riscritto quanto indicato nelle roadmap ormai da due mesi e passa, ma nel tempo che è trascorso dall’ultima release (assoluta) di Beryl e dall’ultima stabile di Compiz (la 0.3.6) ad oggi entrambi i progetti non sono stati con le mani in mano.

Sul lato di Compiz, ci sono stati diversi cambiamenti sostanziali al nucleo che seppur non cambino molto la vita degli utenti, senza star ad entrare in superflui tecnicismi, toccano molto l’approccio di programmazione visto che è stato modificato il sistema con cui sono definite le opzioni del core e dei plugin passando da un sistema hardcoded nei sorgenti in C ad uno che sfrutta dei files xml esterni (metadata) da cui vengono poi generate le opzioni con cui si dovranno interfacciare sia lo sviluppatore (per definire i comportamenti a livello di codice) che gli utenti (per impostare compiz, ovviamente tramite software di configurazione appositi). Ad esse si uniscono il già noto supporto per l’input redirection che Xorg 7.3 supporterà, l’aggiunta di alcune feature importate da beryl (più che altro sui plugin) altre al bugfixing di routine.
Modifiche quindi piuttosto importanti, ma appunto, non troppo appetibili (immagino) per la maggior parte della platea.

E sul lato della comunità di OpenCompositing (per ora chiamiamola CompComm), invece?
Beh… Si dice che un immagine valga più di molte parole, per ora, vi lascio a questa:

CompComm settings manager

A presto, per altre brucianti novità 🙂

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