That's my blog… Life and Linux

La soluzione dei problemi applicativi in Linux

tux-problems-solvingSalve ragazzuoli oggi ho il grande onore di pubblicare per voi un lavoro che ho ricevuto direttamente (beh si, via mail :P) dalle mani di Alessio Porcacchia che come ricorderete è l’«uomo linux» di cui abbiamo parlato qualche tempo fa in quanto è stato colui che ha avuto l’onore e l’onere di tenere alto il nome del Pinguino nel servizio del tg3 dedicato alla guerra dei sistemi operativi (sicuramente molto meglio di come ha fatto Attivissimo alle iene).
Alessio che tra le varie attività è un attivista del mondo unix, sta svolgendo il ruolo di consulente in diversi progetti di livello tra cui Debian e questa mattina mi ha inviato un documento in cui si affronta un problema tanto tecnico quanto importante per poter conoscere a fondo la propria macchina sfruttando la potenza che il Kernel ci da: il Problem Solving.

Con questo termine si intende di fatto la soluzione dei problemi che possono accadere a livello applicativo e che potrebbero ridurre macchine assai importanti (come per esempio i server) in condizioni precarie.
Seppur il tema affrontato è, come anticipato, assai tecnico e richieda abbastanza esperienza Alessio è riuscito a metterlo su un piano molto pratico rendendo il tutto più amichevole.

Ritenendo che un post del blog non sia adatto alla stesura di un articolo del genere ho preferito inserirlo in una pagina apposita, mentre vi lascio qui la prefazione:

Dedico questo articolo al blog http://3v1n0.tuxfamily.org ringraziando l’autore per aver dato un così positivo commento a l’umile lavoro di divulgazione e di supporto all’interno della comunità. Dedico inoltre alla comunità Debian Italiana tutto il lavoro svolto in questi anni. Questo articolo nacque inizialmente per una pubblicazione da rivista. Devo dire che presentai tale articolo a molte riviste e come risultato ebbi una mancato riscontro. In definitiva ritengo che un articolo sul problem solving sia cosa buona e utile, dato che manca effettivamente un qualsiasi tipo di riferimento manualistico in Italia. Questo ci fa ancora una volta capire il livello di arretratezza che ci si trova ad affrontare dal punto di vista di divulgazione cartacea IT in italia. In questi anni comincio a farmi una visione sempre piu’ limpida del perchè manchi una rivista in italiano come Samag.com Ovvero una rivista dedicata dai tecnici per i tecnici, poiché almeno dal punto di vista editoriale si guarda a linux come un “esotico” prodotto per vendere qualche iso masterizzata e non come effettivo strumento di lavoro all’interno dei datacenter o dei CED, cosa che posso testimoniare direttamente comincia a diventare una realtà tangibile. Se vediamo il mercato editoriale, di riviste in italia che lontanamente solo si avvicinano a samag.com non ci sono, e non credo perchè non ci sia mercato, ma per la poca lungimiranza di certe case editrici. Si pubblicano migliaia di riviste clone per le console giochi che alla fine sono sempre tutte uguali, ma nessuno dico NESSUNO, hai mai voluto riflettere sulla possibilità di una reale rivista informatica per gli addetti hai lavori. Sinceramente questa cosa è di una tristezza sconfinata. Speriamo che in un prossimo futuro ci sia chi in Italia voglia davvero fare una rivista tecnica per i tecnici e non “materiale cartaceo” aggiuntivo al dvd.

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Altrimenti potete scaricare in locale i documenti in formato originale OpenDocument o PDF.

Ringraziando ancora una volta Alessio Porcacchia per la dedica ed il grande lavoro di stesura della guida che ha fatto vi auguro a tutti una buona ed attenta lettura 😉

PS: E come ci ricorda Porcacchia qualcuno disse: «gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!».